venerdì 4 maggio 2012


La paura. La paura della solitudine, la paura della moltitudine, la paura delle bugie, le paure che consolano, le paure che scatenano l'ingegno. Ci sono momenti adatti, momenti differenti, momenti nei quali ho confuso la voglia con la paura, lo scopo con la paura. Gli anni continuano a passare ed è ancora difficile capacitarsi del fatto che, mosse dalle paura, tante persone cambino. La paura del fuoco, la paura del vuoto, la paura della cose non dette, la paura di chi non sa partire, la paura di chi non sa ritornare. Ho tentato di combattere le mie paure dedicando molto tempo alle difficoltà. Molte persone chiedono risposte a me che non so trovare neanche per ciò di cui avrei bisogno io. Ho imparato una lezione preziosa: la paura è nello sguardo di chi la percepisce, la paura è nel cuore di chi la cresce. Non c'è errore se non lo si ritiene tale, non c'è fuga se non ci si convince di fuggire. Sono passati tre anni, anni belli e a volte no ma un momento difficile non è necessariamente un momento brutto. Spesso siamo stupiti dal fascino della cose che non sembrano. Ho osservato il cinismo e compreso quanto solo possa meritare indifferenza, né risposta, né uno sguardo: solo indifferenza. Il dolore non giustifica nessuna azione ma un errore merita sempre la possibilità di essere ascoltato. Tutto trova un perché nelle cose di tutti i giorni. Non bisogna abbandonarsi alla fretta, non bisogna abbandonarsi al futuro, non bisogna abbandonarsi a chi crediamo possa essere grande, non bisogna abbandonarsi a poco. Perché che cos'è la paura? Io non lo so ma ho scelto di farmela amica, ho scelto di incuriosirla con ciò che faccio, l'ho costretta a starmi ad ascoltare e anche se non lo farà io continuerò. Forse potrai trovarmi dove meno te lo aspetti, spero capirai se non saprò restituirti solo sorrisi ma l'amore ha sempre un modo tutto suo di comunicare. L'amore si nasconde nelle pieghe del silenzio perché i segreti e le bugie feriscono anche lui. Ho tante persone a cui dovrei dire “grazie”, ne sono convinto anche se spesso mi sento solo. E' difficile dover capire da che parte posizionare il cuore, più passano glia anni meno lo so fare. Allora: NESSUNO E' SOLO! Lo dico, lo provoco ma resterò incapace di capirlo, perennemente esposto al dubbio. Continuerò a confidare nel fatto che il tempo mi aiuterà col suo discontinuo corso, che l'istinto mi suggerirà ogni suo sentiero. Io ringrazio le persone che ho incontrato fino ad ora, quelle che hanno avuto la sensibilità e l'intelligenza di andare oltre e quelle che hanno ceduto alle tentazioni delle veloci considerazioni. Ancora adesso spero non capiti mai, ancora adesso mi auguro di non fare il gioco delle apparenze, ancora dopo diversi anni riconosco i sorrisi veri, ancora adesso se sto male mi nascondo come tutti quanti. Non ho paura della morte, lo confesso... Ho solo paura di morire adesso.

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